Lotito_serioIn fuga in campionato, e pure nella politica sportiva. La Juventus rompe il muro d’omertà sul caso Lotito, alimentato dai tanti non detto dei presidenti chiamati ad esprimersi sulla chiacchieratissima uscita del n°1 della Lazio nella chiacchierata “rubata” dal d.g. dell’Ischia Pino Iodice, e passa decisamente al contrattacco.

A parlare in termini più che duri è stato il d.g. Giuseppe Marotta, nell’immediata vigilia della partita contro il Cesena.

Ai microfoni di Sky, il dirigente bianconero è chiamato a rispondere al nuovo affondo di Lotito, che dalle colonne del Corriere della Sera aveva rilanciato la propria posizione, con queste parole:

“Non sono potente, sono solo apprezzato da tutti. Tutti a parte quello che dice di essere il presidente della Roma e Andrea Agnelli… Andreuccio si capisce che m’odia proprio… E ora che ho pure chiesto il sorteggio integrale degli arbitri… Ah ah ah! Gli altri presidenti invece condividono la mia voglia di rinnovamento…”.

Questa invece la replica di Marotta, che come noto fu protagonista solo pochi mesi fa di un altro spiacevole scontro con Lotito, che lo apostrofò con pesanti allusioni sul piano personale, cavandosela con una multa:

In tempi non sospetti il presidente della Juventus è stato uno degli estensori del progetto di riforma da affidare a colui che avesse vinto le elezioni federali, ma oggi ribadiamo con forza l’inadeguatezza dei vertici del calcio italiano, nella persona del presidente Tavecchio, e del consigliere Lotito. Io stesso a settembre dissi che accentrare troppo il potere nelle mani di un presidente di club, con vivaci conflitti di interessi, sarebbe stato molto pericoloso, e oggi siamo tornati a questo inquietante scenario, dove consigliere federale su permette di esprimersi in questo modo, con totale mancanza di rispetto“.

Mi sembra – prosegue Marotta con una metafora quanto mai efficace – di essere tornato indietro ai tempi del Medioevo, al Feudalesimo, quando c’era un feudatario, con i suoi vassalli e valvassori. Noi non accettiamo questo modus operandi, noi questo sistema non lo condividiamo per nulla“.

Juventus FC v ACF Fiorentina - Serie A

Interrogato riguardo alle modalità per l’individuazione di una via d’uscita, Marotta non ha nascosto di aspettarsi un intervento “dall’alto”, quindi dalle istituzioni extra-calcistiche:

Lo sport, e il calcio in particolare, in Italia è un patrimonio assolutamente rilevante, quindi auspico che i politici abbiano il coraggio di uscire allo scoperto prendendo decisioni a riguardo. All’estero sorridono di noi, dei nosti continui litigi, della totale mancanza di etica. Le componenti della Serie B e della Lega Pro – conclude Marotta entrando nello specifico delle parole di Lotito su Carpi, Frosinone e Latina – sono funzionali a far sì che il calcio di serie A possa essere più competitivo“.